Album

Maurizio Camardi
Radiomondo
Jazz / Jazz
2011 - Blue Serge - BLS-040


1. Lo scoglio di Mangiabarche

06:31

2. Armaduk

06:22

3. Matisse

05:20

4. Cairo

06:11

5. Obrigado

04:12

6. African Marketplace

05:59

7. Non potho reposare

03:42

8. Implosion

08:25

9. Acqua liquida

05:09

10. Il viaggiatore incantato

05:16

11. Witchi Tai To

06:37

Info
La vera storia di Radiomondo Jack li incontrò per la prima volta a Cardiff. Erano arrivati dall’Italia a piedi insieme ai loro strani animali. Orsi, dromedari, scimmie… Si facevano chiamare Orsanti o Scimmiari. Erano artisti musicanti girovaghi, come amavano definirsi in pubblico. Jack li osservò per tutto il tempo della fiera e decise che li avrebbe seguiti. Non subito. Un giorno, magari l’anno seguente. Il tempo di sistemare alcune faccende come licenziarsi dalla miniera di carbone e annunciare a casa che sarebbe diventato un giramondo. Nessuno lo avrebbe fermato. Lo avrebbero salutato con dispiacere ma a sedi ci anni si diventa uomini e si è in grado di decidere il proprio futuro. “Dovrai imparare a fare qualcosa di utile… e di bello” gli disse Gaspare, il capo dei girovaghi. “Altrimenti non servirai a nulla”. Jack riflettè a lungo e poi decise di dedicarsi al canto. Bussò alla casa della direttrice del coro della chiesa di San Giovanni Battista che lo ascoltò mentre si esibiva in Deck the hall with holly e gli disse che poteva diventare abbastanza bravo per mettersi in tasca un’elemosina dignitosa. Trascorse un anno esatto e gli artisti musicanti girovaghi tornarono a Cardiff. Mancava il dromedario, che era morto in Normandia e a cui un piccolo paese aveva intitolato la via del bordello per lo stupore della bontà della sua carne. Gaspare non si era dimenticato di quel ragazzo e lo fece cantare davanti a tutti. La piazza di una fiera era un prova difficile ma Jack la superò. Fu così che diventò un artista girovago. Gassi lo accompagnava con la fisarmonica e Fulvio, detto “legno”, con la chitarra. Gaspare non vedeva l’ora di tornare a Compiano, il paese degli Appennini patria degli orsanti, per svernare e aver il tempo di insegnargli canzoni più allegre e in altre lingue. Con le severe canzoni gallesi si guadagna poco. Jack scoprì ben presto di piacere alle ragazze di Parma dove scendeva spesso con Gassi e Fulvio. Come in tutte le storie degli artisti girovaghi o di coloro che vivono di arte, di sogno o di passione, si innamorò della donna sbagliata. In realtà era lui quello sbagliato e a Greta avrebbe dovuto rinunciare dopo il primo bacio. Ma, ovviamente, non lo fece e al viaggio successivo si perdette in Austria e quando ritornò in sè si unì ad altri girovaghi. Cambiava gruppo ogni mese o due e per non pensare all’amore iniziò a raccogliere musica e canzoni di ogni dove. Cantava fino a quando non stramazzava al suolo per la stanchezza e quando fu inventa la radio, la gente iniziò a chiamarlo Radio mondo. Diventò una leggenda. Non c’era paese che non lo volesse per la festa del patrono o per la mostra equina. Poi scomparve. Ma qualcun altro disse di chiamarsi Radiomondo e la gente lo ascoltò perché se la musica è bella poco importa chi suona e chi canta. In questo manufatto che riproduce musica, signore e signori, troverete il meglio della tradizione dei musicanti girovaghi. E ogni brano vi racconterà una storia straordinaria. Ascoltate con il cuore e non scordate mai di allungare una moneta ai musicisti di strada. Massimo Carlotto